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Storia della rivista

 

Nata nel 1875, la Rivista Sperimentale di Freniatria, il più antico periodico italiano di psichiatria, da allora è stata pubblicata ininterrottamente, diventando uno dei più importanti laboratori culturali e scientifici nell’ambito delle discipline neuropsichiatriche, sia in Italia che in Europa.
Su di essa hanno pubblicato lavori di ricerca, spesso inaugurali e che hanno contribuito a modificare gli orientamenti dottrinali e i paradigmi di riferimento delle discipline in questione, i più importanti studiosi e psichiatri italiani e stranieri, da Golgi a Krafft-Ebing, da Lombroso a Levi-Bianchini, da Basaglia e Borgna.
 Nella Rivista si sono così rispecchiati, pur nel variare delle direzioni e delle redazioni, i movimenti culturali, gli orientamenti ideali, gli interrogativi, i problemi, le domande fondamentali, gli sviluppi e le svolte che hanno contrassegnato la storia della psichiatria, talvolta segnandola profondamente, tal altra riflettendone il movimento in nuove direzioni.
E’ da questa vocazione a fungere da luogo di elaborazione teorica e clinica, e insieme da sismografo sensibile destinato a cogliere le trasformazioni essenziali che hanno investito la psichiatria, che sono venute, nel corso del tempo, le aperture nei confronti della psicopatologia, della fenomenologia, dell’antropologia, della sociologia, e oggi delle neuro-scienze.
La Rivista è rimasta in tal modo, sempre attenta a superare le angustie di una logica strettamente disciplinare, privilegiando piuttosto il dialogo fra saperi contigui, accomunati dall’interesse per le persone, nella loro irriducibile singolarità, e per la società, con l’intento di contribuire alla ricerca del senso e del significato delle condizioni sia della sofferenza sia del benessere psichici.
Dalla sua fondazione, la Rivista pubblica lavori, nell’ambito della salute mentale, di sicura rilevanza scientifica, con una sempre più accentuata tendenza a privilegiare il carattere monografico dei suoi fascicoli, a partire dalla individuazione delle tematiche reputate più rilevanti ed attuali sul campo della salute mentale, onde offrirne una analisi rigorosa ed approfondita ma, appunto, trasversale e multidisciplinare.
La Rivista si rivolge a chi opera in psichiatria, a tutte le diverse professionalità implicate nel lavoro sociale, educativo, giuridico, antropologico, che spesso devono integrarsi con l’intervento terapeutico-riabilitativo, e non da ultimo a chiunque sia consapevole della grande influenza che anche la singola persona può avere, nella sua interazione con gli altri e nell’esplicazione dei propri ruoli sociali, nel produrre orientamenti culturali e nel promuovere sofferenza o salute mentale.

Comitato dei Garanti:
Valeria Babini (Bologna), Roberto Beneduce (Torino), Eugenio Borgna (Novara), Alberto Burgio (Bologna), Alessandro Dal Lago (Genova), Filippo Maria Ferro (Chieti), Ferruccio Giacanelli (Bologna), Alberto Merini (Bologna), Tito Perlini (Trieste), Stefan Priebe (Londra), Franco Rotelli (Trieste), Pier Aldo Rovatti (Trieste), Tullio Seppilli (Perugina), Gianni Tognoni (Milano).

Comitato di Redazione:
Mauro Bertani, Maria Bologna, Yvonne Bonner, Stefano Crosato, Paolo Curci, Piergiuseppina Fagandini, Gian Maria Galeazzi, Gaddomaria Grassi, Francesco Paolella, Pietro Pascarelli, Cesare Secchi, Luigi Tagliabue, Gabriele Vezzani, Luisa Zannoni.