Ci è sembrato opportuno dedicare l’intero fascicolo al tema dell’adolescenza per due ordini di motivi. In primo luogo per contribuire ad una comprensione dei fenomeni adolescenziali spesso oggetto di letture frettolose e banalizzanti, di allarmi sociali non sempre giustificati, di operazioni di patologizzazione paradossalmente rassicuranti. Capirne le ragioni può consentirci di ricercare le risposte più appropriate ai bisogni degli adolescenti, andando al di là di facili schematismi, individuando un sistema più ampio di responsabilità che investa tutti gli attori sociali, istituzioni, genitori e giovani; compito sicuramente arduo, dovendoci confrontare con dimensioni politiche, culturali e sociali che, mai come in questo periodo, conoscono tumultuosi e incessanti cambiamenti e che ci impongono quindi un costante lavoro di ricerca e di confronto.
Si tratta in altri termini di misurarci con la dimensione psicologica e psicopatologica, con le costanti e le variabili dei processi di crescita, con gli stili di vita mai così mutevoli, con le diverse culture della nostra popolazione, con le norme sociali e con le istituzioni educative. Compito difficile ma tuttavia ineludibile per una società che si dichiara solidale, attenta al benessere dei propri cittadini, in particolare dei minori e dei giovani, consapevoli tuttavia di vivere in uno strano paese che si dice attento ai giovani, tanto da istituire un ministero ad hoc, e che non si preoccupa di tutelare e potenziare al massimo grado possibile i campi dell’istruzione, del lavoro, fondamentali per il loro futuro. In secondo luogo ci interessa fornire, agli operatori del campo educativo,psicologico e psichiatrico, utili conoscenze circa gli interventi, le strutture, le organizzazioni necessarie per affrontare nel modo migliore possibile, le complesse problematiche della sofferenza adolescenziale. Partiamo infatti da una realtà ove le risposte alle situazioni di crisi, le necessità di trattamento residenziale, i bisogni di ospedalizzazione degli adolescenti vengono spesso soddisfatti con stili di intervento e con realtà istituzionali pensate ed organizzate per gli adulti (caratteristico ed abnorme l’accoglimento di adolescenti, anche molto giovani, negli SPDC); realtà che fortunatamente sta modificandosi, sia pure in modo disomogeneo sul territorio nazionale, visti gli sforzi che molti dipartimenti di salute mentalestanno producendo per attivare azioni e servizi specifici per l’adolescenza.
INDICE DEL FASCICOLO
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