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L'interpretazione occhi al test di Rorschach come indice paranoideo

Nielsen N. P. (1974)

 

RIASSUNTO L'Autore dopo una rassegna sui dati più recenti della letteratura relativa alla risposta occhi al test di Rorschach, riporta la distribuzione di questa ultima fornita da 225 soggetti divisi in tre gruppi. Sono successivamente esposte alcune considerazioni teoriche a suffragio dell'interdipendenza delle interpretazioni occhi e maschera. Segue a conclusione una correlazione fra Indice Paranoideo al test di Rorschach ed atteggiamento paranoideo. SUMMARY After having cited recent data relating to eyes interpretation to Rorschach test, the Author exposes the distribution of this kind of interpretation given by 225 patients divided in three groups. Some theorical considerations to support the interdipendence between eyes and mask interpretations are then referred. A correlation between Paranoid Index to Rorschach test and paranoical reaction follows.

RSF Vol.98, 1974, p.1070

Amministrazione Provinciale di Milano Centro di Pronto Intervento per Malattie Nervose e Mentali "R. Bozzi" 
(Primario Dirigente: Prof. D. DE MAlO) 

 


L'interpretazione occhi al test di Rorschach come indice paranoideo

In occasione di un precedente studio (17) avevamo segnalato la frequente comparsa, nell'ambito di alcuni protocolli Rorschaoh, della contemporanea presenza, delle interpretazioni occhi e maschera proponendoci di approfondirne il significato. 
La constatazione che spesse volte « gli occhi che guardano in faccia che sono carichi di rimproveri, cattivi ed ostili» vengono forniti sotto forma di interpretazione maschera (Bohm) conferma l'esistenza di una probabile interrelazione fra le due risposte. 
Recentemente Aubin ha confermato che la maggior parte delle maschere disegnate da una paziente psicotica aveva in comune la valorizzazione degli occhi. L'Autore conclude: « non è il Dio che guarda, ma è la proiezione del timore di essere guardati e guardati con malevolenza da occhi che emanano una specie di minaccioso potere magico, che accomuna le due immagini ». 
L'interpretazione occhi (*) al test di Rorschach permette, secondo Bohm, di sospettare la presenza di una certa introspezione che implica la sensazione di essere osservati oltre che una particolare sensibilità nei rapporti interpersonali. 

(*) Sia singola, abituale o vista come accentuazione di un piccolo dettaglio all'interno di visi umani o animali specie qualora non vengono rilevate le altre componenti del viso.

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La risposta occhi viene perciò considerata una interpretazione complessuale paranoidea che permetterebbe di sospettare la presenza di una angoscia persecutoria. Questa angoscia di castrazione primitiva, proiettata all'esterno, si riscontrerebbe con particolare frequenza nei protocolli delle personalità schizoidi (4).
Klopfer concorda genericamente sul «valore paranoideo» dell'interpretazione in esame che, secondo Schafer, può essere frequentemente accompagnata da conflitti con il Super-Io. 
Lindner (*) ha riscontrato frequentemente l'interpretazione occhi nei protocolli di pazienti con forti tendenze paranoicali e con idee di riferimento. L'interpretazione era spesso, percepita nel muso di piccoli animali e gli esaminati aggiungevano sovente: « mi guardano ». Un'alta percentuale dell'interpretazione in esame è stata descritta dallo stesso Autore nei protocolli di pazienti che accusavano marcati stati di inferiorità e quest'ultimo tratto veniva così proiettato nell'idea di essere sottoposti ad un severo esame da parte dell'esaminatore. 
A questo proposito ci sembra opportuno sottolineare con Sullivan che l'atteggiamento paranoideo è proprio sotteso dalla consapevolezza di una qualche inferiorità da cui nasce la necessità difensiva del trasferimento della colpa, sugli altri. 
Per Holtzman, invece, la risposta occhi sarebbe un semplice indice di ostilità. Ma in questo modo, sia pure indirettamente - [la personalità paranoidea è ostile perché si sente circondata da ostilità (Arieti)] -conferma l'ipotesi di una certa correlazione fra atteggiamento paranoideo e risposta occhi al test di Rorschach. 
Beck, auspicando una particolare e sistematica ricerca della interpretazione in esame, suggerisce che possa derivare da un atteggiamento di vigile circospezione, che in particolari condizioni di regressione dell'Io può divenire sospetto di una reazione paranoidea. 
Loosli-Usteri, infine, mette in relazione la risposta occhi con la paura di essere spiati e con probabili sentimenti di colpa. 
In una ricerca sperimentale· (*) Du Brin ha confermato parzialmente le ipotesi fin qui riportate. Egli ha infatti riscontrato, nel gruppo 

(*) A proposito delle aree bulbosa lungo le pareti laterali del basso centro delle tavole IV e IX. 

(*) L'Autore ha confrontato tramite l'Indice Paranoideo tre gruppi i pazienti rappresentati da schizofrenici paranoidei, non paranoidei e da personalità psicopatiche.


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degli schizofrenici paranoidei, un numero di risposte occhi, maschera e viso significativamente superiore agli altri gruppi. 
L'interpretazione occhi, considerata isolatamente, non sembra invece sufficiente a Piotrowski per svelare un atteggiamento paranoideo. Essa potrebbe tutt'al più sottendere una certa ipersensibilità verso l'opinione altrui. 
Infine, Ferland e coll. non hanno constatato alcuna correlazione fra risposta occhi e atteggiamento paranoideo. 
Quest'ultimo, risultato contrastante deve tuttavia, a nostro avviso, essere considerato con una certa cautela sia per la diversa e complessa (*) metodologia impiegata, sia per la casistica esaminata che risulta composta esclusivamente da studenti sani. 

MATERIALE E METODO

Allo scopo di verificare sperimentalmente l'ipotesi di una correlazione fra l'interpretazione occhi al test di Rorschach e l'atteggiamento paranoideo, abbiamo raccolto ed esaminato 225 protocolli appartenenti ad altrettanti soggetti in età media di 38,7 anni distribuiti omogeneamente secondo l'età, il sesso ed il livello culturale in tre gruppi. 
Il primo gruppo comprende 45 soggetti sani. Questi ultimi non erano mai venuti a contatto con l'ambiente neuropsichiatrico né avevano mai presentato disturbi psichici: furono occasionalmente sottoposti al test in occasione di una selezione del personale. 
Al secondo gruppo appartengono 90 pazienti ricoverati presso il Centro di Pronto Intervento per Malattie Nervose e Mentali (R. Bozzi) che alle notizie anamnestiche e cliniche non avevano presentato tratti paranoidei. 
Il terzo gruppo è composto ugualmente al precedente di 90 pazienti ricoverati, ma con evidenti tratti paranoidei.
L'applicazione del test è avvenuta all'inizio della degenza e comunque prima di iniziare le terapie onde evitare eventuali alterazioni indotte dai trattamenti medesimi. 

(*) L'interpretazione occhi è stata messa a confronto con le risposte fornite da 27 items della Social Relations Scale  del Minnesota Counseling Inventory.

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Abbiamo successivamente calcolato, per ciascun protocollo, l'Indice  Paranoideo. 
Quest'ultimo è stato ricavato dal rapporto fra il numero delle risposte occhi e maschera (*) fornite spontaneamente durante la performance del test ed il numero totale delle risposte. 

Indice Paranoideo =

n. risposte occhi + n. risposte maschera
________________________________ x

n. risposte totali


La nostra ricerca, oltre alla verifica di una correlazione fra risposte occhi ed atteggiamento paranoideo, si propone inoltre di valutare: 
1) la forza evocatrice delle dieci tavole in relazione alla risposta occhi; 
2) le eventuali correlazioni fra questa interpretazione ed alcuni momenti tecnici del test; 
3) l'eventuale interdipendenza fra la risposta occhi e l'interpretazione maschera. 

RISULTATI 

La nostra casistica ha evocatcato complessivamente la risposta occhi nelle seguenti proporzioni, con una distribuzione statisticamente non significativa:
Tavola   I 15%
Tavola   II 7%  
Tavela   III 6%   
Tavela   IV   2% 
Tavola   V 2%
Tavola   VI   11%
Tavola   VII   13%
Tavola   VIII 8%  
Tavola   IX   19%
Tavola   X   17%





(*) Le risposte occhi sono state indifferentemente computate sia che appartenessero a figure animali o umane, sia ad esseri inanimati astratti. Sono state considerate solo le risposte maschera appartenenti ai primi due gruppi di Kuhn (maschere di faccia e di profilo).

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Anche la distribuzione calcolata separatamente per ciascuno dei tre gruppi in esame non ha portato a variazioni significative. 

Questi risultati tendono a sottolineare che la risposta occhi non è stata evocata da una particolare area stimolo, ma principalmente dalla proiezione di vissuti personali. 

Come era già emerso da precedenti ricerche (14, 15, 16) non è stata evidenziata alcuna correlazione fra l'interpretazione in esame ed alcuni momenti tecnici del test. 
Infatti sia il tipo di risonanza intima, sia la successione, sia il tipo di percezione ed i fenomeni di shock si sono ugualmente distribuiti nei protocolli dei tre gruppi in esame. 
Il calcolo separato dell'indice paranoideo medio delle due interpretazioni (occhi e maschera) ha invece suffragato l'ipotesi di una loro interdipendenza. 

Infatti l'indice paranoideo medio calcolato per mezzo della sola interpretazione occhi si è così distribuito nei tre gruppi: 

l° Gruppo: IP. (medio)  = 32   
2° Gruppo : IP.    » = 43   
3° Gruppo : IP.    »   = 69  
 Qualora si, tengano presenti entrambe le interpretazioni l'indice paranoideo medio si è invece distribuito, come segue: 

I" Gruppo : IP. (medio) = 46   
2° Gruppo: IP.      »   = 61   
3° Gruppo: IP.      »   = 107  
 Questi ultimi risultati oltre ad evidenziare l'azione sinergica delle due risposte in relazione all'atteggiamento paranoideo, sottolineano con discreta significatività la predominanza di esse nel terzo gruppo in esame composto da soggetti con tratti clinico-anamnestici paranoidei. 


CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE 

Nella ricerca di un significato che vada al di là del semplice dato matematico ci sembra utile ricordare che l'atteggiamento paranoideo è frequentemente sotteso da una personalità' insicura intollerante alle


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situazioni di incertezza, che trova grandi difficoltà nel confidarsi. Questa è infatti sospettosa, diffidente e si aspetta di essere tradita: tende alla riservatezza ed all'isolamento che sono mascherati dietro una fragile facciata di rapporti interpersonali (Arieti); vive in un mondo di pericoli,
 tesa e tormentata da idee di riferimento. È sempre pronta a vedere in  tutto ciò che gli altri fanno o non fanno un significato, ed una intenzione: « tutto è intenzionale, nulla accidentale » (Musatti). 
I principali meccanismi difensivi che stanno alla base delle reazioni paranoidee sono rappresentati dalla negazione e dalla proiezione che rinforzano la rimozione caratteristicamente inadeguata (Schafer). 
Lo stesso Freud nell'introdurre il concetto di proiezione (1896) descrisse lo sviluppo paranoideo come: 
« un graduale indebolimento delle difese contro gli autorimproveri che tornando alla coscienza vengono
attribuiti ad altre persone». 
Ma è proprio la proiezione sugli altri del biasimo di ciò che il paranoie considera riprovevole per sè stesso (Fromm Reichmann) che gli permette un adeguamento esistenziale; mentre il trasferimento della colpa sugli altri è la necessaria conseguenza al coronamento di questi sforzi difensivi. 
In ultima analisi è proprio la proiezione il meccanismo che esprime «tutta la sfiducia paranoidea » (19). 
Ma lo stesso meccanismo proiettivo sfocia in un senso di pericolo circostante (19) che favorisce la sensazione di aver bisogno di protezione.
Proprio alla luce di queste brevi argomentazioni teoriche possiamo comprendere l'aumento delle interpretazioni occhi e maschera nel terzo gruppo della nostra casistica, e la loro interdipendenza. 
La risposta occhi può infatti essere considerata una risposta di minaccia esterna (19), mentre l'interpretazione maschera può anche essere ritenuta una risposta di autodifesa (17). 
Infatti il sentirsi particolarmente importanti (megalomania paranoidea) implica di conseguenza il fatto di sentirsi osservato il che determinerebbe il significativo aumento delle risposte di minaccia esterna 
(occhi) al test di Rorschach. 
D'altra parte sorge il bisogno di protezione dalle  persone che complottano verso la propria importanza che causerebbe il conseguente aumento delle risposte di autodifesa (maschera). 
Alla luce di queste considerazioni si può comprendere con maggiore facilità il significato delle due interpretazioni e parallelamente la loro frequente combinazione nell'ambito di un medesimo protocollo.



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La nostra ricerca tende a confermare sia dal punto di vista teorico sia da quello matematico l'esistenza di una interdipendenza delle due risposte oltre che ad una loro correlazione (*) con l'atteggiamento, paranoideo; questo risultato tuttavia non ci permette, come sempre, un suo uso automatico e meccanicistico. 

Il calcolo dell'indice paranoideo (I.P.) può invece fornire un « elemento in più » nella ricerca psicodiagnostica; e la sua utilità può, in alcuni casi, essere ricercata anche nella diagnosi precoce dell'atteggiamento paranoideo e di conseguenza rappresentare un valore prognostico e predittivo per le successive interviste e per l'eventuale indirizzo terapeutico. 
È infatti ben nota la sospettosità ed il timore con cui la personalità paranoide può accostarsi al colloquio ed ai tests rendendoli sterili per mezzo della negazione; in questi casi l'appello alle risposte complessuali e simboliche può superare l'ostacolo e fornire all'esaminatore quelle tendenze che il paziente tenacemente nasconde. 
Quindi anche se il calcolo dell'I.P. può risultare in qualche caso prognosticamente utile, il suo uso non deve mai assumere un significato semplicistico né tanto meno patognomonico dal momento che l'uso simbolico delle risposte complessuali necessita sempre di una correlazione col vissuto personale e con i risultati degli altri dati del test (16,17). 

In tale luce ci limitiamo ad auspicare l'uso e l'estensione dell'Indice Paranoideo (I.P.) come utile strumento complementare all 'arricchimento di tutti gli altri dati clinico-testali. 



(*) La correlazione non è dovuta nè a differenze di età, sesso o livello culurale, nè va ricercata nella produttività o in una particolare forza evocateice di aree o tavole.



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