Con la pubblicazione del centotrentanovesimo volume nell’estate del 2015 la Rivista Sperimentale di Freniatria ha festeggiato i centoquarant’anni di attività. Fondata da Carlo Livi nel 1875, la Rivista è stata testimone dei principali progressi e cambiamenti che hanno coinvolto la psichiatria italiana e internazionale fino ad oggi, e si è impegnata nella diffusione di tali conoscenze tra gli operatori della salute mentale, in un’ottica multidisciplinare. È noto che la psichiatria, (o freniatria, nell’accezione positivista di fine Ottocento) rappresenta una delle discipline mediche maggiormente di confine, all’interfaccia tra il mondo medico in senso stretto e altri ambiti della vita civile (ad esempio politico, culturale, sociale); forse è proprio per questa sua natura, in bilico tra scienze naturali e scienze umane, che la psichiatria risente non solo di quanto avviene all’interno della medicina, ma anche di quanto accade in aree apparentemente lontane dalla clinica e dalla ricerca, ad esempio la politica, spesso prima che tali accadimenti coinvolgano medicina e chirurgia nella loro totalità. Tra questi fatti, a prima vista non immediatamente riconducibili nell’orizzonte di senso dell’agire medico, si inserisce anche il contesto di crisi economica che ha investito tutto il mondo a partire dal 2007, la cui portata è stata tale da meritare il nome di Grande Recessione. Nata come crisi finanziaria, essa ha ben presto coinvolto l’economica reale, fino a raggiungere ampi settori della società, divenendo così un argomento di interesse per il mondo medico, e per quello della psichiatria, in particolare. (continua pdf a fondo pagina)
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