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IL TEMPO

LA REDAZIONE RSF (3 2016)

VOL CXL 

Ogni cosa è illuminata, lm di Liev Schreiber del 2005 tratto dall’autobiografia a di Jonathan Safran Foer, racconta un viaggio di riconciliazione con il passato. Un giovane ebreo statunitense colleziona ed archivia metodicamente ed ossessivamente ricordi per timore di dimenticare. Il risultato è il congelamento della vita stessa come in una macabra collezione di farfalle. Sospinto dalla morte del nonno, decide di ricostruire il passato yiddish della famiglia; lo guideranno attraverso le pianure ucraine una foto sbiadita ed un altro giovane, a sua volta insieme al nonno, in un complesso gioco di ruoli e rispecchiamenti. Alla fine del viaggio egli scoprirà che il piccolo shtetl non esiste più, cancellato anche dalle mappe a causa dell’odio razziale. Soltanto Lista, un’anziana donna, è rimasta a custodire ad oltranza un archivio della memoria; in una casa solitaria in mezzo ad un campo di girasoli conserva il passato dentro innumerevoli scatole ossessivamente ordinate per categorie di ricordi, ciascuna custodisce qualcosa appartenuto a chi non c’è più. Il tempo è fermo, mentre l’epifania di una memoria persecutoria ha invaso ogni spazio vitale. Dall’archivio della memoria Lista estrae per i suoi visitatori una scatola. “Nel caso” contiene un anello di nozze appartenuto alla prima moglie del nonno, trucidata dai nazisti insieme al figlio che portava in grembo. L’anello ritrovato è una testimonianza, un documento, un ricordo? “(...) Quell’anello non è qui per noi, ma noi siamo qui per l’anello (...) Casomai qualcuno un giorno facesse una ricerca (...) Nel caso qualcuno venisse a cercare un giorno per dargli qualcosa da trovare. Non esiste l’anello per te. Tu esisti per l’anello”, dice la vecchia custode. Le cose non sono lì per essere ritrovate né per consentire il ricordo, ma per dare un senso alla ricerca di qualcuno. La traccia sepolta nel passato diviene il soggetto della ricerca, in grado di illuminare la coscienza individuale riconnettendola a quella familiare e collettiva. Attraverso questo ritrovamento illuminato il passato si smaterializza, può essere finalmente interiorizzato, diviene traccia trasparente di memoria che consolida il senso di identità. (Continua nel PDF fondo pagina)

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FRANCO ANGELI EDIZIONI

Il punto di vista della rivista EXAGERE  su questo fascicolo



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